Analisi delle varie fonti di energia disponibili in barca a vela
Sulla nostra barca, praticamente tutti gli accessori, gli strumenti e le luci sono alimentate da energia elettrica. Se è vero che teoricamente possiamo muoverci spinti dal vento e che molte delle cose a bordo sono soltanto una replica di comodità e manie da casa in città, è anche ormai chiaro come siano al contempo irrinunciabili tutti quegli strumenti che ci servono per navigare, per comunicare, per conservare il cibo a lungo, per vedere e farci vedere. In una parola utilizziamo energia continuamente; che sia quella del vento per spostarci con l'uso delle vele, quella del motore ausiliario, quando il vento manca o dobbiamo manovrare in porti o baie, o utilizziamo l'energia elettrica accumulata nelle batterie di bordo per il pilota automatico, il frigo, il GPS e il VHF, le luci interne e di navigazione, le pompe di sentina e le autoclavi.
Gestire questa energia, produrla, prelevarla ed immagazzinarla in maniera corretta, è un obiettivo importante, se l'utilizzo della barca è quello della crociera, magari di più giorni.
Tutta l'energia viene accumulata nelle batterie di bordo, che possono essere di vari tipi a seconda di considerazioni tecniche, di utilizzo ed economiche, e il cui numero e capacità può variare per le stesse ragioni. Spesso si accomuna il fatto che una grande capacità delle batterie di bordo, coincida con una grande riserva di energia, dimenticando invece che proprio come l'acqua in un serbatoio, queste dovranno essere ricaricate, e che spesso è questo il punto debole dell'impianto.
Nella grande maggioranza dei casi avremo due modi per rimettere
corrente nei nostri accumulatori: il caricabatterie che funziona solo quando sostiamo in un marina ove sia presente la 220 V in banchina, e l'alternatore collegato al motore di bordo, che funziona quando il motore è in moto. In entrambi i casi, il risultato richiesto, cioè quello di ricaricare a fondo e correttamente gli accumulatori, non è affatto scontato, perchè l'utilizzo che poi noi faremo dell'energia nelle nostre batterie, differisce enormemente dall'uso che se ne fa ad esempio su di un auto o un camion.
In barca, le batterie dovranno fornire per l'intera giornata corrente a tutti gli utilizzatori che ci serviranno, e la fonte per ripristinare l'energia consumata sarà il motore, durante gli spostamenti senza vela, gli ormeggi, o se tenuto in moto solo a questo scopo; al contrario in un auto, l'utilizzo della corrente coincide con il motore acceso, ed in questo caso la batteria ha il compito quasi esclusivo di metterlo in moto, e di rappresentare durante il funzionamento una sorta di sebatoio temporaneo. Già questo identifica due differenti filosofie di gestione dell'energia che ci serve, e significa che tecnicamente avremo differenti batterie, alternatori e sistemi di gestione e controllo. Purtroppo questo invece è vero solo in parte, in quanto molto spesso, sia su barche di fascia bassa, che di Cantieri molto famosi ed apprezzati, la tecnologia deriva da impianti pensati per un uso automobilistico se non agricolo, dove le sole batterie vengono differenziate in base al compito che dovranno svolgere, e spesso neanche a proposito.
E la banale riprova è che sono molto poche le barche, di tutte le fascie di prezzo che siano in grado di non accendere il motore ed avere corrente sufficiente per 36/48 ore di seguito, mantenendo il frigo, l'inverter ed i comuni servizi in funzione. Ed ancora raramente, un banco batterie riesce ad essere ancora efficiente per più di due tre anni, prima di dover irrimediabilmente essere sostituito.
E non si deve pensare a tutto questo come ad una fisima tecnologica; l'energia su di una barca da crociera è uno dei capitoli che concorrono alla sua fruibilità, alla sicurezza, al confort di bordo, così come una vela performante modifica radicalmente in meglio le prestazioni e la stessa sicurezza di navigazione.
Un discorso analogo potrà essere fatto riguardo alle cosidette fonti rinnovabili, sole e vento, così abbondanti e parimenti così poco sfruttate. Il crollo dei prezzi di acquisto dei pannelli solari ne ha consigliato un logico ed immediato utilizzo sulle barche a vela, ma il loro ingombro e l'estetica non certo accattivante che ne deriva pongono seri limiti di utilizzo.
Analogo ragionamento potrà farsi sui generatori eolici. Per questo prima di decidere come rendere più efficiente produzione ed immagazzinamento dell'energia per l'utilizzo a bordo, dovremo analizzare bisogni ed esigenze di ogni armatore ed il suo utilizzo della barca.
a seconda dell'uso che ogni armatore fa' dell'imbarcazione, e' essenziale poter contare su di una buona efficienza. l'impianto elettrico, e con lui quello di carica e gestione dell'energia, sono parte di questo, e un progetto mirato, l'analisi di funzionamento e di utilizzo, i correttivi da apportarvi, dovrebbero essere parte integrante della manutenzione e dell'upgrade.
E' un fatto assodato di come la produzione standard di molti Canteri, anche di prestigio, ma molto più spesso il successivo allestimento della barca operato dall'importatore o dal venditore, ignori o sottovaluti completamente molte delle problematiche ricorrenti sulle barche, causa di problemi anche gravi e di scarsa efficienza di pur buoni impianti. Il solo conoscerle permette di ovviarvi per tempo, evitando complicazioni più serie e costi aggiuntivi.
Forti dell'esperienza acquisita nell'allestimento e nella manutenzione di oltre trecento imbarcazioni, divise tra i vari modelli, siamo generalmente in grado di proporre ed analizzare soluzioni e interventi sulla vostra barca, nuova o già in acqua da qualche anno.
Risolvere per tempo, ma prima di tutto conoscere tutti i potenziali problemi che ricorrono o che frequentemente si presentano, per mantenere inalterata l'efficienza e la sicurezza della vostra barca, consente oltre ad ottimizzarne l'utilizzo, di contenerne i costi di esercizio e l'invecchiamento precoce.
Stefano Pugliese
responsabile tecnico organizzazione
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